Skye Museum of Island life è una delle attrazioni più affascinanti presenti sull’isola di Skye: immagina di catapultarti indietro nel tempo e dare uno sguardo da vicino alla vita sull’isola cento anni fa.
Appena attraversata la porta di uno dei tanti croft, che compongono questo museo, si inizia subito a respirare la storia fatta di vita, oggetti, persone e momenti che restano impressi per sempre.
Skye Museum of Island life si trova a Kilmuir sull’isola di Skye, in Scozia ed è stato inaugurato nel 1965. L’obiettivo era quello di preservare una cittadina di croft house, ciascuna delle quali descrive, le condizioni prevalenti sull’isola alla fine dell’Ottocento.
Ci sono pochissimi vecchi cottage di paglia oggi nelle Highlands. Cento anni fa, invece, case di paglia come queste erano parte del paesaggio delle Highlands e all’interno delle loro pareti, alla luce del fuoco si respirava profumo di torba e vita vera.
Cosa troverai in questo articolo
Croft house e crofters
I crofters delle isole mantenevano vive le canzoni e le storie, che hanno reso famose le Ebridi in tutto il mondo.
Calda, robusta ed economica, composta di materiali poveri, la “croft house” era perfettamente adatta alla terra e al clima. Queste case usano i principi della vaporizzazione, centinaia di anni prima che gli scienziati. Grazie a questo, resistevano al peggiore dei freddi invernali!
Il numero di queste croft house, si è ridotto molto rapidamente, per questo si è deciso di conservarle. La prima croft house aperta al pubblico nel 1965, è stata l’abitazione che risale alla metà del XIX secolo.
Questo cottage è un buon esempio di com’erano le case all’epoca e quasi tutte le abitazioni sull’isola erano di questo tipo, con pochissime eccezioni. La vecchia casa dell’altopiano, era fondamentale anche se grezza e minimale.
Adeguata alla vita sull’isola, dava riparo e calore agli uomini e alle donne, che dopo aver trascorso la maggior parte del loro tempo fuori a lavoro, si occupavano poco del lusso domestico. Erano un semplice luogo per dormire e ripararsi dal clima.
Sarai letteralmente catapultato indietro nel tempo, in un’atmosfera davvero unica e particolare.
Kitchen croft
La kitchen croft (la casa di paglia più grande di tutto il gruppo) è il luogo dove la famiglia cucinava, mangiava e viveva; perchè la cucina era la sala principale della casa di un tempo.
Si cucinava tutto sul fuoco della torba, che bruciava giorno e notte, estate e inverno, sul focolare aperto. per preparare il cibo si usavano spesso dei pesanti vasi di ghisa o il “tree legged pot“.
Una lampada accesa, bruciava l’olio di fegato di pesce; questo fino a quando non divennero comuni le lampade di paraffina. Tutte le stoviglie si trovano ancora sugli scaffali della credenza: guardati intorno, osserva, immagina la vita passata qui.
I mobili non erano molti e per lo più sono una panchina (o un banco), un tavolo, una sedia a botte da focolare per l’uomo di casa e altre due o tre sedie (o sgabelli) per la famiglia o per l’ospite.
Sul caminetto si trovava sempre una Bibbia gaelica e una fotografia di famiglia, se era possibile.
Nessun cottage delle Highlands era completo senza una cornamusa, un violino o un’arpa. Questi strumenti erano necessari, poiché le famiglie crofting dovevano dipendere interamente dalle proprie risorse, per l’intrattenimento invernale; non c’era la tv!
Il capo famiglia era spesso in grado di insegnare ai suoi figli l’arte di suonare uno strumento e così, trascorrevano le lunghe notti invernali sull’isola, mentre fuori il buio era nero come la pece.
Non c’era modo megliore di passare una serata se non nell’atmosfera felice delle canzoni e della musica, tra le discussioni gaeliche, tutti seduti intorno al bel fuoco acceso della torba. Ci sono poche parti del mondo, se esistono, che hanno una cultura così vasta e variegata come le Highlands e le isole della Scozia.
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Croft Bedroom
Nel mezzo della casa, che porta alla cucina, c’è la camera da letto dei genitori, contenente un vecchio letto. Il materasso è pieno di paglia ,come era consuetudine. Le lenzuola sono tutte fatte a mano, così come le coperte.
Il lino era coltivato localmente e la biancheria grossolana, tessuta a mano. Ciò che vedi risale a circa duecento anni fa. Il forte colore cremisi è stato ricavato da un tipo di lichene dalle rocce, che si trovavano nelle vicinanze.
La camera da letto più grande, che originariamente era la stanza dei bambini, conteneva tre letti a scomparsa. Il resto degli arredi della camera da letto erano oggetti di utilità: c’erano casse di legno per i vestiti, una bacinella per il lavaggio, uno specchio e una candela. Come in cucina, le pareti erano bianche e il soffitto rivestito di hessian.
Nel 1933, il duca e la duchessa di York, visitarono l’isola di Skye. A quel tempo c’erano ancora molte croft house e ne furono impressionati. Furono colpiti dall’aspetto intelligente, l’ingegnosità e l’abilità dei crofter, che erano in grado di costruire case così funzionali e mescolate in modo ottimale all’ambiente.
Skye Museum of Island live – The Barn
Il sistema agricolo di Skye è il crofting e “croft” significa piccola fattoria, o pezzo di terra. Le dimensioni variano da uno o due ettari, fino a cinquanta acri e più. Ci sono quasi duemila croft su Skye, ma solo un centinaio di persone le hanno abbastanza grandi, da permettere al ‘crofter’ di guadagnarsi da vivere con la terra.
La maggior parte dei crof, oggi sono una casa di famiglia e un appoggio per qualunque lavoro il crofter possa ottenere.
Pecora e bestiame venivano allevati sul terreno coltivato e, fin dall’inizio del secolo, sono stati apportati molti miglioramenti nelle case. Fino alla metà del secolo, il lavoro sulla terra era effettuato con l’uso di cavalli e con strumenti e attrezzi manuali.
Nel fienile c’è un’esposizione molto completa di strumenti e attrezzi, molti dei quali sono vecchi quasi di duecento anni e spesso fatti dal crofter o dal fabbro locale.
Weaver’s Cottage
Questo piccolo cottage, era una bottega molto trafficata. Il tessitore del villaggio aveva sempre un sacco di lavoro e non produceva solo il tweed per tutti i tipi di indumenti, ma anche le coperte e i plaid.
Il vecchio handloom esposto qui, ha più di cento anni. È quello che si usava nelle Highlands, prima che i telai automatici venissero introdotti.
L’altro strumento di lana che vedi in mostra è un rocchetto (distaff), che risale a più di duecento anni fa. Questo antico pezzo di legno, veniva usato dalle donne per filare, prima che altri strumenti diventassero disponibili.
Anche qui si possono vedere oggetti come una croce, i cardi e alcune ricette antiche di coloranti. Ci sono tre tipi di ruote di filatura in mostra, quella di medie dimensioni, chiamata la ruota di Sassonia, era quella più utilizzata nelle isole.
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The Old smithy
Ogni comunità del passato aveva il suo fabbro. Oggi, purtroppo, non è più necessario nelle zone rurali di coltivazione, perchè i cavalli da lavoro, sono stati sostituiti. La fucina del fabbro era un luogo d’incontro molto popolare per i locali – giovani e vecchi.
Nelle isole, la fratellanza era il sostegno del reddito del fabbro. Ogni crofter aveva un cavallo o due e nelle stagioni di primavera e estate, c’era sempre un cavallo da sistemare.
In inverno, il fabbro non era mai inattivo e stava sempre alla sua incudine a preparare i ferri di cavallo o riparare i vari oggetti.
In questi posti è facile tornare indietro nel tempo, si cammina nella storia e il tempo sembra immediatamente scorrere in modo più lento. E’ come se tutto si fosse fermato nel momento esatto in cui era tanti anni fa.
Quasi ti sembra di vedere ancora le persone che si muovono e vivono le loro vite dentro queste crof house, sedute accato al caminetto acceso in una fredda notte d’inverno, dove il vento sferza gelido e il buio arriva fin troppo presto.
Ceilidh house – Skye Museum of Island life
La parola Ceilidh in gaelico significa, piccolo raduno di familiari e di amici. Nei giorni precedenti l’arrivo della radio e della televisione, era consuetudine per i vicini, incontrarsi nelle lunghe sere invernali per divertirsi.
Si cantavano le canzoni, si raccontavano storie e qui, avevano luogo discussioni su tanti argomenti.
Giovani e vecchi erano tutti impegnati in questi incontri e, mentre si sedevano felicemente intorno al fuoco di torba, la notte lunga e scura giungeva al termine, lasciando ad ognuno un senso di comunità stretta, che una volta era caratteristico delle isole del Ebridi.
Questa vecchia casa ceilidh contiene molti documenti antiche e fotografie d’epoca di Skye.
Come erano fatte le croft house?
Il fattore più importante, che disciplinava la progettazione della Highland Croft House era la natura e i materiali disponibili nelle vicinanze. In quei momenti difficili, la maggioranza delle persone delle Highlands e delle Isole, non poteva permettersi d’importare materiali e, di conseguenza, erano limitati a quello che era disponibile.
Molti crofter erano in grado di costruire da soli la propria casa, ma il lavoro poteva richiedere da poche settimane a un anno o più.
Nella maggior parte delle comunità del passato, i vicini si aiutatavano l’un l’altro e, si dice, che quando si finiva di costruiire una casa, i vicini uniti formavano come una catena umana, passandosi le pietre di mano a mano. Da qui nasce il motto: “molte mani fanno il lavoro leggero“.
Quando una casa era in fase di pianificazione, il primo requisito era la ricerca di una posizione idonea ed è inutile dirlo, si preferiva un punto vicino a un pozzo, poiché tutta l’acqua per uso domestico, doveva essere portata a mano con i secchi.
La disponibilità delle pietre, era anch’essa importante; se non se ne trovavano abbastanza nelle vicinanze, si sarebbe corso il rischio di faticare troppo per la collocazione e costruzione della casa.
Su un’isola senza alberi come Skye, la ricerca di legname idoneo per il tetto era un problema, non da poco. Il legno portato dalla corrente e trasportato sulla riva, era spesso tutto ciò che poteva essere trovato. Prima dei fari e al tempo delle navi di legno, i naufragi erano abbastanza frequenti – e questo era utile, in quanto si trovave sulle rive tanto legname utile.
Il tipo di cottage che si trova sull’isola di Skye, è stato costruito con pareti larghe fino a tre piedi, un tetto a padiglione, con la sovrastante grondaia di paglia, che formava una frangia intorno al muro. Il tetto è costruito utilizzando travi di legno grezzo e poi ricoperto di paglia.
Ovviamente trovi anche un piccolo shop, dove acquistare qualche regalino o ricordo.
La tomba di Flora MacDonald
Poco distante dallo Skye Museum of Island life si trova il Monumento a Flora Mac Donald, un eroina giocobita. Grazie a lei, Bonnie Prince Charlie, il giovane pretendente al trono, riuscì a fuggire dopo la disfatta di Culloden, nel 1746.
Il giovane pretendente al trono, lasciò gli scozzesi e tutti quelli che avevno creduto in lui da soli, in balia del loro destino.
Travestito da cameriera Charlie, ha viaggiato con Flora verso l’isola di Skye, come dicono le parole della canzone popolare “Skye boat song“. Flora lo aiutò nella sua fuga, permettendogli di arrivare in Francia, rischiando la sua vita.
Il principe le donò un ritratto e un medaglione e Flora lo salutò danzando; questa danza poi divenne famosa nelle Highlands come “Flora MacDonald fancy“. C’è molto di più sulla storia di questa donna straordinaria.
Fammi sapere qui sotto nei commenti se ti interessa un approfondimento, così te ne parleò in un prossimo articolo, tutto dedicato a questa donna scozzese famosa.
Sapevi che una statua in sua memoria di Flora si erge anche davanti al castello di Inverness?
Informazioni per visitare Skye Museum of Island life
Skye Museum of Island life, si trova a Kilmuir, Portree, Isola di Skye ed è aperto
- da Pasqua a fine settembre
- lunedì – sabato dalle 9.30 alle 17.00
- Il costo del biglietto è di £5 per adulti
- Gratsi per i bambini sotto ai 14 anni
Per arrivarci, il modo più semplice è noleggiare un’auto, che ti rende molto più libero di girare l’isola e raggiungere anche luoghi più remoti. E’ una buona idea da tenere in mente, anche per una giornata di pioggia, perchè solo parzialmente è all’aperto.
Qui trovi alcune d’informazioni utili per organizzare il tuo viaggio sull’Isola di Skye:
- come organizzare un viaggio sull’Isola di Skye
- cosa vedere sul’Isola di Skye: i luoghi più belli per il tuo itinerario
- Dove dormire a Skye
- Dunvegan castle e le leggende sulla bandiera delle fate
NB. Tutte le foto sono di proprietà di Ale Carini e Ivan Balducci 2017-2024 o concesse in uso dai legittimi proprietari. Vietato ogni uso.
Ringrazio il nostro amico Luca Caleffi.
Fonti consultate per scrivere l’articolo: skyemuseum; wikipedia; Donne di Scozia di ; libri vari sulla Scozia, articoli di giornale e altro ancora.
5 comments
Grazie mille! Sempre gentilissimo ?
Sono anni che sogno la Scozia! Quest’estate avevo deciso di andarci, e avevo inserito nell’itinerario ideale l’isola di Sky, ma non sono riuscita. Costava un po’ troppo e quindi abbiamo optato per l’Europa dell’est (che comunque ho trovato stupenda) però la Scozia… la sogno di notte!!! :P. Spero di riuscirci l’anno prossimo… incrociamo le dita! Credo che consumerò il tuo blog se riesco ad organizzare il viaggio! 😀 Buona domenica!
Ma certo!! Trovi anche la pagina FB se vuoi scrivermi per qualche suggerimento. Capisco il discorso sui prezzi gonfiati; certamente lo saprai meglio di me, ma per la Scozia in estate ti consiglio di prenotare con largo anticipo se puoi! 🙂 E’ l’unico modo per avere più scelta e trovare i giusti prezzi. A presto e Buon inizio settimana 🙂
doveva essere durissima la vita da quelle parti a inzio secolo, oggi quantomeno la tecnologia avvantaggia. mi piacerebbe tantissimo vedere questa isola.
Penso anche io che lo fosse, l’aria è carica ancora di energia e di storia! Se ami scoprire questo luoghi strettamente connessi alla storia, penso potrebbe piacerti molto.