Stromness è il secondo insediamento più popoloso dell’arcipelago delle Orcadi, si trova a sud-ovest dell’isola di Mainland a pochi chilomteri da Kirkwall. Se ne sta rannicchiata intorno alla baia riparata di Hamnavoe e colpisce dritti al cuore.
Questa romantica cittadina deve la sua esistenza ad un porto naturale e la sua storia riflette i cambiamenti della vita marittima nel corso dei secoli. Stromness è uno dei porti principali dell’arcipelago delle Orcadi, da cui partono i traghetti da e per le Isole e per la Scozia.
Le Orcadi si trovano a 16 Km a nord della costa settentrionale del Caithness e comprendono circa 70 isole, di cui 20 sono ancora abitate. Solo poche miglia le separano dalla terra ferma e le acque del Pentland Firth sono molto insidiose e piene di relitti che giacciono sui fondali marini, amplificando l’aria di mistero di queste isole, spesso avvolte dalla nebbia.
Con le sue storiche strade tortuose, l’aspetto drammatico e l’affollato porto, Stromness è una città modellata dal mare. Passeggiando per le vie si respira pace, sapore di vita intrisa di pesca e reti aggrovigliate, sinfonie di gabbiani e vitalità.
Stromness è una delle più pittoresche cittadine Britanniche e le sue vie lastricate sono cambiate poco rispetto al XVIII secolo. La vista è catturata dal borgo marinaro, dalle barche attraccate alle porte delle case e dai numerosi cottage in pietra. E’ una piccola bomboniera dove tutto è curato in ogni minimo particolare, tanto che sembra di camminare dentro un dipinto.
Cosa troverai in questo articolo
Stradine pittoresche e affacci sul mare
La maggior parte delle case a Stromness sono costruite con il frontone sulla strada e un affaccio verso il mare e nel mezzo delle stradine chiuse. Molte hanno il loro molo e tra una casa e l’altra ci sono numerose barche, pronte per essere messe in mare.
La lunga strada principale varia di larghezza mentre si snoda lungo la riva, con ripidi gradini che portano sulla collina verso le case più grandi, costruite sopra la città da ricchi mercanti e capitani di mare nel XIX e all’inizio del XX secolo.
Il nome Stromness deriva dall’antico norvegese “straurmness” che significa “promontorio nella corrente o nella marea“. I norreni chiamarono la baia Hamnavoe da “hamna” e “voe” cioè “rifugio sicuro”.
Mentre passeggiavamo mi sono chiesta come sarebbe vivere in questo romoto angolo di pace baciato dal mare. Scollegata eppure connessa al resto del mondo a due passi da cerchi di pietre, villaggi preistorici e vertiginose scogliere. Le persone sembrano felici e calme, come se lo scandire così diverso del tempo in questo luogo, le rendesse ignare del ritmo frenetico che contagia tutto il resto del mondo.
Poco distanti da Stromness, puoi visitare due siti neolitici tra i più visitati di tutte le Orcadi: The standing stone of Stenness e The ring of Brodgar, imperdibili quando sei qui.
Accenni alla storia di Stromness
Il primo sviluppo registrato sulla costa di Hamnavoe risale al 1595, quando William e Marion Clark aprirono una locanda nell’angolo nordorientale della baia. La locanda fu costruita in risposta al crescente numero di navi di esploratori e mercanti diretti all’Atlantico. Le navi a vela preferivano il canale riparato attraverso Scapa Flow alle feroci maree del Pentland Firth.
Con le guerre che infuriavano in Europa durante il XVII e gran parte del XVIII secolo, il Canale della Manica divenne pericoloso per le navi mercantili e sempre più navi cercarono un passaggio più sicuro nel Nord della Scozia.
Il villaggio che diventerà noto come Stromness si è sviluppato in tempi di guerra come uno scalo importante. I mercanti costruivano case, negozi e moli lungo la rocciosa sponda orientale di Hamnavoe. Nel 1841 a Stromness c’erano 4 locande, 34 pub, una chiesa parrocchiale, un ufficio postale, una biblioteca, 3 scuole, un municipio, un museo e 3 banche.
Il XVIII secolo portò grande prosperità a Stromness e molti abitanti locali costruirono attività commerciali per rifornire le navi e i loro equipaggi. Il boom della caccia alle balene e successivamente una pesca frenetica, hanno attirato centinaia di lavoratori stagionali da altre parti delle Isole Orcadi e oltri per lavorare con i “tesori d’argento”.
La prima e la seconda guerra mondiale portarono un altro enorme afflusso di persone, questa volta di militari e donne. Il comando centrale per la flotta britannica faceva base a Stromness.
Stromness al giorno d’oggi
Oggi a Stromness vivono circa 2.000 persone. È una comunità affiatata che celebra il suo passato e guarda al suo futuro come centro mondiale di competenza nel settore emergente delle energie rinnovabili marine.
La storia di Stromness riflette l’intraprendenza dei suoi abitanti che hanno viaggiato per il mondo alla ricerca di nuove esperienze.
Quando la domanda di petrolio alimentò, Stromness fornì negozi e membri dell’equipaggio per la flotta delle navi baleniere e quando le aringhe fornirono una spinta economica alla fine del XIX secolo, Stromness costituì un porto vitale per lo sbarco e la lavorazione del pesce.
Molte delle strade e degli spazi pubblici della città celebrano coloro che hanno plasmato la sua storia nel corso degli anni. Come ad esempio Graham Place – dal nome di Alexander Graham, il commerciante del XVIII secolo che guidò una rivolta contro Kirkwall.
Stromness: panorami che incantano
Una delle caratteristiche più belle di Stromness è il suo paesaggio. Avvicinandosi al mare la città appare raggruppata attorno al porto, un ammasso di timpani di pietra e tetti di ardesia che portano ripidamente a Brinkie’s Brae. Dalla tortuosa strada principale si intravedono scorci drammatici del mare tra le case.
Dalla cima di Brinkie’s Brae e lungo la costa occidentale ci sono viste spettacolari attraverso Graemsay e l’isola di Hoy. Questo luogo è abbastanza diverso da qualsiasi altra città nelle Orcadi, in parte a causa della sua geologia così insolita.
Brinkies Brae è la grande collina di granito dietro Stromness, che un tempo era la casa di Bessie Millie, una donna anziana che vendeva ai marinai del XVIII secolo. E’ uno dei pochi luoghi sulle Isole Orcadi dove puoi vedere rocce come queste.
La maggior parte del paesaggio delle Isole Orcadi è formata da depositi di sabbia e fango che si sono depositati circa 380 milioni di anni fa ed esposti a movimento ed erosione. Lo strato roccioso di Flag Stromness ha fornito gran parte del materiale da costruzione per la città, conferendogli il suo caratteristico colore ocra.
A causa dei sedimenti fini presenti nella roccia, tante case sono state intonacate per protezione. La pietra conferisce alla città un’aspetto diverso rispetto al blu più utilizzato a Kirkwall e altrove.
Cosa fare a Stromness
Ci sono molte cose da fare a Stromness come visitare il museo cittadino, giocare a golf, fare lunghe camminate per le viuzze strette, arrivare fino in spiaggia, nuotare, fare immersioni ma, è la natura e la bellezza architettonica che fa da padrona in questa città.
Le strade strette e i ripidi passaggi di Stromness aspettano solo di essere esplorati. C’è una storia dietro ogni angolo e una grande varietà di negozi indipendenti che vale la pena visitare, tra cui alcune piccole librerie dove qualche volta è stata fotografata anche J.K. Rowling.
Hellihole Road è così denominata perché era il sito di un “pozzo sacro” che attirava pellegrini da tutte le Orcadi perché l’acqua era considerata una cura. I ciottoli lungo il centro della strada sono stati sistemati in modo che i cavalli non scivolassero sulle lastre bagnate!
Un meraviglioso quanto piccolo museo cittadino esplora la storia della città. Chi lo visita può iscriversi temporaneamente alla biblioteca, che ha anche un archivio con ancora più notizie sulla storia locale. Scopri di più sulle remote isole Orcadi nella nostra sezione dedicata.
Stromness Museum
Stromness Museum costruito nel 1837, è uno dei più antichi musei indipendenti nel Regno Unito. Si trova a due passi dal mare e ospita una sezione di storia naturale e delle collezioni etnografiche delle Orcadi. Le sue affascinanti collezioni raccontano di Stromness e della sua gente.
Il museo di Stromness contiene curiostri e affascinanti artefatti del passato; compresi gli oggetti del tempo di guerra e delle navi a Scapa Flow, strumenti di sopravvivenza degli esploratori artici e casse di mare. E poi fossili, conchiglie, uccelli e altre collezioni. E’ aperto da lunedì a sabato dalle 11 alle 15.30 e il costo del biglietto è di £6 per adulto.
Il museo si trova accanto ad un adorabile molo, dall’altra parte della strada rispetto al numero 3 di Mayburn Court, casa del poeta George Mackay Brown. Da qui una passeggiata di 400 metri ti condurrà al delizioso George Mackay Brown Memorial Garden.
Altro luogo interessante è The Pier Arts Center, che ospita una collezione permanente di arte moderna del XX e XXI secolo insieme a un programma di mostre locali, nazionali e internazionali.
Login’s Well e Ness Road
Questo luogo prende il nome dalla Login’s Inn, che si trovava dall’altra parte della strada. Qui le grandi navi a vela si rifornivano di acqua dai barili!
Tra le navi anche quelle della Hudson’s Bay Company, la Resolution e il Discovery del Capitano Cook, le navi Erebus e Terror di Sir John Franklin sull’esplorazione artica. Il pozzo è stato sigillato nel 1931 e in seguito riaperto con a porta di vetro installata per sicurezza.
Lungo Ness Road c’è un ottimo posto per fermarsi e godersi una vista sul mare da cartolina. Su questo spiazzo erboso si trova un cannone posto tra due panchine. Siediti e ammira la bellezza del porto di Stromness, non te ne pentirai.
Il cannone proviene da un corsaro americano, The Liberty, catturata nel 1813. In passato veniva sparato ogni volta che una nave della Hudson’s Bay Company arrivava a Stromness.
La banchina e moli
Stromness si trova attorno a una baia profonda. Come anticipato le prime case in questa zona prosperarono per dare ristoro e rifugio alle navi in visita. Durante le guerre, che hanno reso pericoloso navigare il Canale della Manica, molte navi salparono per la Gran Bretagna attraverso il Pentland Firth.
Questi furono i principali motivi per cui sorse Stromness. Con la caccia alle balene, l’esplorazione artica, la pesca e poi le barche da immersione, il mare è sempre stato una fonte di reddito per i residenti della città. Le alte case lungo il lungomare sorsero per proteggere il resto degli edifici dalle tempeste invernali e molte di queste abitazioni hanno il loro moli o banchina.
Ti consiglio di prenderti un momento per esplorare uno di questi moli perchè spesso gli scorci che si aprono sul mare sono meravigliosi.
La statua del dottor John Rae
Il dott. John Rae (1813 – 1892) era un esploratore artico orcadiano, che dopo essersi qualificato come chirurgo a Edimburgo a soli 19 anni, tornò alle Orcadi e firmò per imbarcarsi come chirurgo a bordo della Hudson’s Bay Company.
Nonostante avesse scoperto nel 1854 il passaggio a Nord – Ovest tra gli oceani Atlantico e Pacifico, non ricevette mai lo stesso riconoscimento degli esploratori artici. Questo infausto destino è lagato a una scoperta scomoda che Rae fece sull’esito della spedizione Franklin.
John capì che i marinai scomparsi erano stati costretti a ricorrere al cannibalismo e l’establishment britannico lo condannò per queste scoperte, mettendo in dubbio la sua integrità.
Nel 2013 la città di Stromness ha celebrato il 200° anniversario del dott. John Rae svelando una statua in sua memeoria, creata dallo scultore Ian Scott di North Ronaldsay. La sua stata di bronzo guarda il porto di Stromness dove salpò nel 1833 a bordo del “Prince of Wales” diretto in Canada, un viaggio che avrebbe plasmato il suo futuro di esploratore dell’Artico.
Un momoriale a John Rae sitrova anche all’interno della St Magnus Cathedral nel cuore di Kirkwall.
Graham Place e cottege strani
La piazza principale di Stromness si chiama Graham Place ed è un posto incantevole dove fermarsi. C’è una grande libreria, deliziose gallerie e piccoli negozietti.
Graham Place prende il nome da Alexander Graham, un commerciante locale che guidò nel 1743 una battaglia legale durata 15 anni per abbattere le tasse che Stromness era costretto a pagate al Royal Burgh di Kirkwall e la vinse.
Graham ne uscì finanziariamente rovinato, ma Stromness lo ha celebrato come paladino cittadino. Alla testa del molo c’è anche una fontana dedicata a lui.
Passeggiando senza meta per le strette viuzze di Stromness ti capiterà spesso di imbatterti in qualche pittoresco cottage o casa storica. Spesso non dovrai fare altro che alzare gli occhi in cerca di una targa azzurra che ti racconterà qualche dettaglio di ciò che stai osservando.
Guarda per esempio questo cottege sui toni del giallo che affaccia verso la baia: hai visto le tante ossa appese al muro?
Puffer’s close, Dundas Street e Alfred Street
Una delle cose che rende Stromness così affascinante sono i suoi tortuosi close che portano lontano dalla strada principale e secondono giù, lungo la collina. C’è solo una strade principale a Stromness che gira tra il litorale e la collina e il mare è quasi sempre in vista, quindi è difficile perdersi.
Puffer’s close prende il nome da James Leask, soprannominato Puffer, un isolano del XIX secolo. Si trova appena fuori Dundas Street e i panorami da qui sono adorabili.
Camminando lungo Dundas Street e Alfred Street vedrai alcune case che hanno delle storie affascinanti. Al 42 di Dundas Street c’era la casa di Eliza Fraser, sopravvissuta al naufragio avvenuto a largo della costa del Queensland, in Australia nel 1836. Catturata dagli aborigeni divenne una figura leggendaria nella storia autraliana.
The Haven era il luogo dove viveva il direttore della Northern Lighthouse Board. The Whitehouse un tempo ospitava George Stewart, un membro dell’equipaggio degli ammutinati della HMS Bounty.
Ad Alfred Street curavano i cacciatori alle balene. Nel XIX secolo, arrivarono sulle coste di Stromness quasi 50 baleniere e venne aperto questo ospedale improvvisato per curare lo scorbuto e il congelamento di cui soffrivano i marinai che erano stati al freddo per tutto l’inverno. Oggi questa via è costellata di tanti piccoli cottege, molti dei quali in affitto, che affacciano drammaticamente verso il mare
Melvin Place e The Point of Ness
Ai piedi di Hellihole Road, accanto al vecchio edificio della Biblioteca Stromness c’è Melvin Place. Qui un gruppo di case circonda un cortile con una strana casa alta al centro. Melvin Place ha una storia particolarmente affascinante, perchè è il luogo di nascita di Jack Renton.
Renton (1848 – 1878) era un giovane marinaio costretto ad unirsi a una nave privata che fuggì su una baleniera aperta arrivando sulle rive delle Isole Salomone dove fu costretto a diventare un cacciatorie di teste. Inizialmente trattato come uno schiavo, Renton divenne un guerriero e il consulente più fidato dei cannibali.
The Point of Ness è il posto perfetto per vedere la MV Hamnavoe navigare e iniziare una passeggiata attorno alla costa ovest di Stromness. Questa zona è disseminata di cimeli del tempo di guerra e postazioni per le armi. In passato questo luogo era utilizzato per l’essiccazione delle aringhe per centinaia di barche che visitavano Stromness.
Venivano costruiti dei moli di legno temporanei per accogliere le barche e in tanti arrivavano a prestare manodopera.
Il barometro di Robert Fitzroy e la Stromness Parish Church
Nel cuore del centro cittadino svetta la guglia di questa pittoresca e accattivante chiesa a cui si accede salendo una ripia scalinata di gradini bianchi. A quanto pare oggi non ospita più funzioni religiose ma è più come un community center dove si svologno diversi tipi di attività.
Sul muro esterno della chiesa sicuramente noterai un barometro per la pesca, ideato dall’ammiraglio Robert Fitzroy nel 1857, un ogetto robusto e semplice. Fitzroy ideò un sistema grazie al quale il barometro potreva essere posizionaato intorno alle coste e grazie al quale gli agentili locali avrebbero comunicato la osservazioni meteorologiche al suo ufficio londinese tramite telegrafo.
Dopo la sua morte si scoprì che le sue previsioni sulle tempeste erano accurate al 75% e questo gettò le basi delle moderne previsioni metorologiche. Fitzroy è famoso anche come capitano dalla HMS Beagle, durante il viaggio di esplorazione fatto da Charles Darwin.
Circa 100 di questi barometri vennero collocati lungo la costa, grazie a donazioni filantropiche. Quello di Stromness è il numero 98 ed è stato letto fino al 2005. Nel 1860 le previsioni di Fitzroy iniziarono ad apparire sul Times e lui continuò a sviluppare un sistema di segnali di allarme per le burrasche da usare nei porti.
Se dalla lettura del barometro si evinceva l’arrivo del maltempo si alzava il cono di tempesta per avvisare le navi in mare o in partenza, mentre di notte si usavano delle lampade ad olio.
Stromness dove mangiare
Per una cena deliziosa dove andrai a colpo sicuro, ti suggeriamo The Ferry Inn: imperdibile per tutti gli amanti del pesce fresco appena pescato! Ti suggeriamo di non perdere l’occasione di mangiare in questo piccolo e accogliente pub dall’atmosfera scoppiettante. Credo che il nostro bel piatto parli già da solo!
Hamnavoe è uno dei ristoranti migliori di Stromness, aperto solo in alta stagione e non tutti i giorni, quindi prenota per assicurarti un posto. Puoi approfittarne per assaggiare una bella aragosta o del pesce fresco delizioso! Ci abbiamo provato, ma due giorni era chiuso e l’altro era già tutto pieno.
Se vuoi comprare qualcosa c’è anche The Bayleaf Delicatessen oppure Argo’s Bakery: entrambi hanno anche un piccolo shop per fare piccoli acquisti. A due pssi dalla statua di John Rae c’è il piccolo The pier bistro e se non erro proprio li accanto anche un gelateria.
Proprio accanto allo Stromness Hotel, che è anche un ristorante, c’è un piccolissimo chiosco The Flattie bar, carino non è vero? Sembra proprio in miniatura in confronto all’hotel.
Stromness dove dormire
Se vuoi dormire nel centro storico, puoi optare per The Stromness Hotel, con vista sul porto e Scapa Flow anche se le recensioni che abbiamo letto non ci hanno mai particolarmente allettati, tanto da convincerci a prenotare. Altro posticino per dormire il The Ferry Inn, di cui ti parlo tra poco.
Se invece vuoi trovare un b&b o un posticino più caratteristico e pittoresco dovrai cercare un pò di più ma, se prenoti per tempo, non farai fatica a trovare qualche pittoresco cottage che affaccia sul mare.
I posti sperduti e fuori mano non si trovano con facilità, tuttavia puoi dare uno sguardo al sito di Visit Scotland oppure quello di Undiscovered Scotland ricco di informazioni. Leggi anche la nostra mini guida per cercare alloggio in Scozia.
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Come raggiungere Stromness
Il modo migliore per arrivare a Stromness è via mare, l’ingresso si trova proprio tra gli holms e Point of Ness. È un’ambientazione drammatica e molto suggestiva! Tuttavia puoi arrivare nel Mainland delle Orcadi in diversi modi, ti spiego tutto nel dettaglio nell’articolo: come arrivare sulle Isole Orcadi.
Se ti stai chiedendo cos’altro vedere alle Isole Orcadi leggi anche:
- 3 giorni alle Isole Orcadi
- Kirkwall la vibrante capitale delle Orcadi
- The Italian Chapel
- Scara Brae il villaggio neolitico
- Westray e Papa Westray
- Outrun nelle isole estreme
- Skaill House
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Esperienze e tour
Tour di 1 giorno da John O’Groat: barriere di Churchill, Kirkwall, la Cattedrale di St Magnus, il piccolo museo e il pittoresco porto. In seguito Scapa Flow e le colline di Hoy. Arrivo a Stromness e visita della città. Successivamente Skara Brae, i laghi di Harray e Stenness, Ring of Brodgar e le Standing Stones of Stenness. Prima di rientrare sosta alla Cappella Italiana e ritorno. Se hai poco tempo è un modo carino per fare un assaggio della magia delle Orcadi.
Crociera lungo la costa da John O’Groat: Attraverserai il Pentland Firth, passa accanto al faro di Duncansby Head. Osserva le scogliere alte circa 60 metri popolate da tanti uccelli marini e sorprenditi davanti ai faraglioni di Duncansby Stacks. Goditi il panorama dell’isola disabitata di Stroma e le colonie di foche grigie dell’Atlantico. Tra giungo e luglio tante pulcinelle di mare e con un po’ di fortuna, forse potrai vedere alcune balene.
Tour di 5 giorni Orcadi e costa settentrionale con partenza da Edimburgo: il castello di Stirling e al monumento a Wallace, Doune castle, Callander, Loch Lubnaig e Loch Earn, le valli di Glen Ogle e Glen Dochart e la selvaggia distesa di Rannoch Moor. Si Continua verso Loch Ness e la città di Inverness per ripartire il giorno successivo. I dettagli di tutte le tappe sono disponibili al link qui sopra.
NB. Tutte le foto sono di proprietà di Ale Carini e Ivan Balducci 2017-2024 o concesse in uso dai legittimi proprietari. Vietato ogni uso.
Ringraziamo il nostro amico e fotografo Glenn McNaughton per alcuni dei suoi splendidi scatti delle Orcadi.
14 comments
purtroppo ho visto le Orcadi con un tempo da lupi va be diciamo pessimo…. mi piacerebbe tornare per vederle come si deve!
Ciao Silvia … immagino!! Ti auguro di tornare presto per godertele con uno splendido sole! 🙂
L’ha ribloggato su l'eta' della innocenza.
Grazie ?
Che atmosfera surreale! Le tue parole la fanno percepire proprio quanto le fotografie. Non è un posto che avrei mai messo in conto di visitare, e invece ne ne hai fatto scoprire tutto il fascino. Solo che stavo riflettendo sul tuo pensiero di come sarebbe vivere lì…non penso che ci riuscirei, mi piace la poesia dello scorrere lento del tempo, ma so che non è il mio mondo e il mio carattere.
Ciao Valeria, devo ammettere che appena arrivati io ed il mio compagno ci siamo detti “ecco qui ci vivrei! ” le Orcadi oggi sono un luogo molto diverso dal passato e annoverati tra i luoghi con il miglior stile di vita! Sarebbe molto diverso da quello a cui siamo abituati , ma un pensierino ce lo abbiamo fatto! ?
Mi sono letteralmente persa nelle foto di questo post e nell’atmosfera di questi luoghi… davvero fantastici!
Grazie mille Dani ??
Mamma mia che luoghi suggestivi e pieni di fascino!
Non ho mai pensato di visitarle, ma il tuo post mi ha incuriosito parecchio…
Mi fa piacere Sara … pere le Orcadi sono un pezzo di cuore ❤
Tra le cose da fare in questo luogo io aggiungerei anche fotografare, fotografare, fotografare. Ogni angolo, diventa uno scorcio da immortalare. Mi sono innamorata di questo luogo attraverso il vostro post. Potrei anche sopportare il freddo e il vento, pur di vederlo dal vivo.
Hai ragione ? non l’ho scritto ma, è quello che ho fatto! Quando sono in Scozia in verità non lascio mai la macchina fotografica. Grazie per le tue bellissime parole ?
Ormai sarò anche noiosa, ma devo dire che mi innamoro sempre di più della tua terra Ale. E le orcadi non erano mi state prese in considerazione, prima di ora. Con le tue foto, strepitose come sempre, è stato come staccare dall’Australia e vivere le emozioni di posti così “antichi e rilassanti”… ho quasi sentito il freddo!
Anna, grazie!! Le tue parole mi hanno scaldato il cuore ???